giovedì 10 maggio 2012
SALONE DEL LIBRO
L'attuale primavera digitale contro il possibile autunno del libro. E' una vera e propria sfida tra avanguardia e tradizione l'oggetto della 25^ edizione del Salone Internazionale del Libro, da oggi fino al 14 maggio, al Lingotto di Torino. Obiettivo: comprendere i cambiamenti del vivere in rete per lettura, scrittura, comunicazione e perfino memoria delle informazioni.
Tempo e tempi della lettura sono cambiati e il mercato vuole analizzarli. Farli propri, nel vero senso del termine. Le condizioni ci sono e pure i numeri. Dalla prima edizione, nel 1988, allo scorso anno, i visitatori sono passati da 100mila a oltre 300mila, gli espositori da 553 a 1200. Quanto basta perché il Salone - per la prima volta con due paesi d'onore, Spagna e Romania - possa fregiarsi del titolo di più grande libreria d'Italia e dell'intera area del Mediterraneo. La formula è quella del Festival con più sezioni. Si va dall'Incubatore, vetrina per editori con meno di due anni di attività, a Dimensione Musica, dedicata al dialogo con le note, dal Bookstock Village, per i più giovani, a Book to The Future, tra e-book e sviluppo digitale. Nel mezzo, editori grandi, piccoli e medi e, di conseguenza, novità, fumetti, libri rari e quant'altro. Un paradiso per lettori, addetti ai lavori e, ovviamente, scrittori, da Elizabeth Strout a Amitav Ghosh. Gli ospiti sono oltre duemila tra Premi Nobel, scienziati, filosofi, storici e personalità di politica e cultura.
Il programma di incontri è fitto. Senza dimenticare il Salone Off, con eventi in strade e quartieri. A Torino per cinque giorni il libro si compra, vende, discute e legge.
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