Il rocker difende i suoi testi e il suo ultimo album, già primo in classifica
VIVERE O NIENTE
LINK CORRELATI
Non ci sta, Vasco, a continuare a beccarsi del tossico nichilista e a una settimana esatta dall'uscita del suo ultimo disco - primissimo nella classifica di iTunes - continua a difenderne titolo,testi e... scelte di vita.
In un'intervista a Sorrisi e Canzoni il rocker di Zocca ha infatti dichiarato: "Non sappiamo perché siamo qua, quel “niente” (del titolo dell'album,Vivere o niente, n.d.r.) sta per niente, o vivi o non vivi, o vivi o subisci. Io ho scelto di vivere anche la mia vita spericolata, che non significava vita drogata. Quando Ricky Martin cantava La vida locaandava bene, io invece facevo una canzone in cui me la prendevo con la Coca-Cola e tutti pensavano che inneggiassi alla cocaina", mentre "era una critica alla pubblicità che ho sempre considerato un veicolo di messaggi falsi".
E ancora: "Morirò prima io di questo pregiudizio, mi sa. Un pregiudizio che ha fatto leggere in modo distorto molte delle cose che ho scritto"
Infine Vasco confessa di stare già lavorando ad un album molto speciale: "Le confesso: lavoro ancheper fare l’album postumo, ho addirittura già inciso alcuni pezzi. Nel caso malaugurato mi dovesse succedere qualcosa, voglio che l’album “postumo” non venga considerato una speculazione".
E non si sono peraltro ancora spenti gli echi della polemica con 'l'intellettuale della destra italiana',Marcello Veneziani, il quale dalle pagine de Il Giornale la scorsa settimana ha accusato Vasco di essere "uno dei testimonial del nichilismo pratico in voga: velocità, droga, vita spericolata e piena di guai ma vuota di senso. Vivere al massimo, perché la vita è un nulla nelle mani del caso. Non esistono verità eterne, meglio donarsi al diavolo, sostiene Vasco nel suo manifesto futurista..."
Al che Vasco ha risposto a Veneziani ("Strano caso di parruccone moderno") con una lettera dalle stesse colonne del suo quotidiano, senza mandarle a dire: "Il problema è che quando questi filosofi, o meglio professori di filosofia, parlano di canzoni, non essendo il loro linguaggio non ne capiscono niente e finiscono per dare significati completamente opposti a frasi, espressioni e concetti. Arrivando a prendere veri e propri abbagli. Imbarazzanti prese di otto per diciotto".
E ancora: "Vivere o niente non significa "niente" o confusione ma è un aut aut. Significa scegliere e decidere di vivere una vita piena e intensa. Vivere con passione. Altro che vivere non basta... Vede, io non so come lei si ostini a vedere in me un modello negativo, un esempio di vita sbagliato, un nichilista. Espressione tanto lontana da me che ho amato la vita vissuta, stravissuta, quanto il sole dalla luna. Ma mi guardi in faccia. Ho 59 anni suonati. Le sembro uno che ha buttato via la propria vita bruciandola senza un’ombra di regole in confusione mentale, senza principi o etiche in totale e perenne preda di passioni? Vuole vedere le mie analisi del sangue dove i valori del mio fegato sono quelli di un bambino? Lei sa che ho una compagna con cui vivo da venticinque anni e con lei ho costruito una famiglia?..."
La controreplica di Veneziani è stata: "Lei è stato uno dei modelli di questa società disperata e lo sa bene. Non sono io a dirglielo, sono i suoi adepti.(...) Lei non è un ribelle ma è un testimonial del conformismo della trasgressione, allineato allo spirito del tempo. Mi creda, oggi è molto più ribelle dire che la vita ha senso e destino, che abbiamo compiti e doveri. Oggi la vera trasgressione è la tradizione".
Nessun commento:
Posta un commento