Dopo il successo dell’edizione estiva, che da
fine giugno ai primi di settembre ha portato oltre 15.000 visitatori paganti
nei musei romani il sabato sera, tornano dal 22 ottobre le aperture serali
straordinarie del sabato, promosse dall’Assessore alle Politiche Culturali e
Centro Storico di Roma Capitale, Dino Gasperini.
Il Macro
Testaccio sarà
straordinariamente aperto al pubblico ogni sabato sera, dal 22 ottobre 2011 al
7 gennaio 2012 (ad esclusione di sabato 24 e sabato 31 dicembre), dalle ore 20 alle
24 (ultimo ingresso ore 23.30) con la consueta bigliettazione.
Anche in autunno, quindi, cittadini e turisti
potranno trascorrere il sabato sera visitando gli spazi museali, con le mostre
permanenti e temporanee ospitate. Potranno contemporaneamente assistere, quando
previsti, agli spettacoli in programma nell’ambito dell’iniziativa Roma in
Scena.
Riparte, infatti, anche l’edizione autunnale di Roma in Scena con un calendario ricco di eventi musicali, performance teatrali, spettacoli di danza che fino al 22 dicembre 2011 animeranno i Musei Civici in orario straordinario e serale, sia il sabato che altri giorni della settimana.
Riparte, infatti, anche l’edizione autunnale di Roma in Scena con un calendario ricco di eventi musicali, performance teatrali, spettacoli di danza che fino al 22 dicembre 2011 animeranno i Musei Civici in orario straordinario e serale, sia il sabato che altri giorni della settimana.
Il sabato sera si potrà accedere al museo
pagando il consueto biglietto previsto per l’ingresso. Nel caso in cui il museo
oltre ad essere aperto ospiti anche lo spettacolo, il biglietto per assistere
allo spettacolo comprende anche la visita al museo.
Come accade per l’apertura ordinaria, anche
il sabato sera sarà possibile prenotare una visita guidata a pagamento al
numero 060608.
Steve McCurry (Newtown
Township, 24 febbraio 1950) è un fotoreporter statunitense, conosciuto principalmente per la fotografia Ragazza afgana, pubblicata come
copertina del National Geographic Magazine di giugno 1985, divenuta la più nota uscita della
rivista[1].
Steve McCurry è nato il 24 febbraio 1950
nella piccola città di Newtown
Township, in Pennsylvania. Ha frequentato
la High School Marple Newtown nella Contea di Delaware e si è poi
iscritto presso la Penn State University per studiare fotografia e cinema, per ottenere poi una laurea in teatro nel 1974. Si interessò molto alla
fotografia quando iniziò a fotografare per il quotidiano della Penn
State: The Daily Collegian.[2]
Dopo aver lavorato al Today's Post presso
il King of Prussia per due anni, partì per l'India come fotografo freelance. È stato proprio in
India che McCurry ha imparato a guardare ed aspettare la vita. "Se sai
aspettare", disse, "le persone si dimenticano della tua macchina
fotografica e la loro anima esce allo scoperto".
La sua carriera è stata lanciata quando,
travestito con abiti tradizionali, ha attraversato il confine tra il Pakistan e l'Afghanistan, controllato dai
ribelli poco prima dell'invasione russa. Quando tornò indietro, portò con se
rotoli di pellicola cuciti tra i vestiti. Quelle immagini, che sono state pubblicate in
tutto il mondo, sono state tra le prime a mostrare il conflitto al mondo
intero. Il suo servizio ha vinto la Robert Capa Gold Medal for Best
Photographic Reporting from Abroad, un premio assegnato a fotografi che si
sono distinti per eccezionale coraggio e per le loro imprese.
Il ritratto più famoso di McCurry, Ragazza afgana, è stato scattato in
un campo profughi vicino a Peshawar, in Pakistan. L'immagine è stata nominata come "la fotografia più
riconosciuta" nella storia della rivista National Geographic ed il suo
volto è diventato famoso ed è ora ricodato come "la foto di copertina di
giugno 1985". La foto è stata anche ampiamente utilizzata sulle brochure
di Amnesty International, su poster e su calendari.
L'identità della "Ragazza
afghana", è rimasta sconosciuta per oltre 17 anni finché McCurry ed un
team del National Geographic trovarono la donna, Sharbat Gula, nel 2002. Quando
finalmente McCurry la ritrovò, disse: "La sua pelle è segnata, ora ci sono
le rughe, ma lei è esattamente così straordinaria come lo era tanti anni
fa".
Anche se McCurry fotografa sia in digitale
che in pellicola, ha ammesso la sua preferenza per quest'ultima. Eastman Kodak concesse a McCurry l'onore
di utilizzare l'ultimo rullino di pellicola Kodachrome, che è stato prodotto nel luglio
2010 da Dwayne's Photo (nella città di Parsons in Kansas) e che sarà ospitata presso la George
Eastman House. La maggior parte delle foto, escludendo alcuni duplicati,
sono state pubblicate su internet dalla rivista Vanity Fair.
"Ho fotografato per 30 anni e ho
centinaia di migliaia di immagini su Kodachrome nel mio archivio. Sto cercando
di scattare 36 foto che agiscono come una sorta di concludere, per celebrare la
scomparsa di Kodachrome. È stata una pellicola meravigliosa." -
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