Epicentro al largo della costa. Avvertita anche nelle Marche e in Veneto. Sale a 26 il bilancio dei morti del sisma

Terremoto in Emilia: cause, spiegazione, durata




Roma, 6 giu. (TMNews) - Scossa di terremoto di magnitudo 4.5 nel ravennate: alle ore 6:08 di stamattina un forte sisma è stato avvertito in Romagna, in particolare nella provincia diRavenna, e anche nelle Marche e in Veneto. L'epicentro è stato individuato al largo della costa, le località di terra più vicine sono Alfonsine eCervia. I carabinieri di Ravenna hanno fatto sapere di non avere per ora segnalazioni di danni alla popolazione né danni materiali.
Ed è salito a 26 il numero dei morti del sisma che ha colpito l'Emilia Romagna. Martedì è morta all'ospedale di Modena a Baggiovara la donna che martedì scorso era stata salvata dopo 12 ore sotto le macerie della palazzina crollata in cui abitava a Cavezzo. E' morta anche un'altra donna, Sandra Gherardi, dopo cinque giorni di coma, all'ospedale Maggiore di Bologna. La donna aveva 46 anni era stata colpita mentre camminava per strada a Cento, nel ferrarese, alla testa. Intanto, i dipendenti di Forme Physique Srl, azienda del settore moda-abbigliamento di Carpi, si sono visti recapitare a pochi giorni dal terremoto una lettera con scritto: "Ciascun dipendente che ritiene opportuno continuare a svolgere la propria attività, libera la proprietà da qualsiasi responsabilità penale e civile".
Secondo Cgil Emilia-Romagna questo è solo uno dei casi che vengono segnalati in queste ore, dopo l'ordinanza firmata dal capo della protezione civile del 2 giugno che attribuisce al titolare di un'impresa, in quanto responsabile della sicurezza, l'obbligo di acquisire la certificazione di agibilità sismica dei capannoni. "Il dramma nel dramma, stiamo ricevendo segnalazioni su alcune aziende che cercano di bypassare l'ordinanza del dipartimento della protezione civile, facendo firmare ai lavoratori liberatorie individuali sulla responsabilità civile e penale nel caso di danni provocati dal terremoto - ha spiegato Antonio Mattioli di Cgil Emilia-Romagna - Non ci sono aggettivi per giudicare un atteggiamento del genere se non quelli della irresponsabilità e dell'indecenza".
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