sabato 30 giugno 2012

Un esperto: "Vesuvio esplodera con una forza mai vista". Possibile? Previsione catastrofistica?


Un esperto: "Vesuvio esplodera con una forza mai vista". Possibile? Previsione catastrofistica?

Su Nocensura ho letto un articolo di un docente della New York Universityche afferma "Il Vesuvio all'improvviso esploderà con una potenza mai vista" e si tratta di un'affermazione che non puà passare inosservata. E visto che nei secoli scorsi si sono verificate potenti eruzioni, capaci di fare migliaia di morti in uno scenario in cui la densità demografica era nettamente inferiore, c'è davvero poco da scherzare.

Si tratta di previsione attendibili? Quando dovrebbe accadere?
Chi ha fatto questa previsione, che in molti descrivono come assurda e catastrofista, è il professor Flavio Dobran, docente della New York University e ingegnere fluidodinamico prestato alla vulcanologia, che descrive l'eruzione dalla portata distruttiva e che non durerà più di 15 minuti. La sua previsione è frutto di studi accurati sia sull'Etna che sul vulcano partenopeo. 
L'unica incognita per Dobran resta la data: "Questa purtroppo non possiamo prevederla. Certo non sarà tra due settimane, però sappiamo con certezza che il momento del grande botto ci sarà per l’Etna e per il Vesuvio, anche se è su quest’ultimo che i nostri test si sono soffermati con particolare attenzione. La conferma viene dalla storia: le eruzioni su larga scala arrivano una volta ogni millennio. Quelle su media scala una volta ogni 4-5 secoli. Quelle su piccola scala ogni 30 anni. Ebbene, l’ultima gigantesca eruzione su larga scala è quella descritta da Plinio il Vecchio: quella che il 24 agosto del 79 dopo Cristo distrusse Ercolano e Pompei uccidendo più di duemila persone. La più recente eruzione su media scala è quella del 1631, che rase al suolo Torre del Greco e Torre Annunziata, facendo 4 mila morti in poche ore".
La tesi del professor Dorban è stata commentata anche da Giuseppe Luongo, vulcanologo ed ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano, che dice "E’ il magma che spinge e vuole salire a far tremare il suolo della Campania". Potrebbero esistere canali di risalita già colmi di magma, senza interruzione, dal bacino profondo 10 km, fino alle parti più superficiali, con dimensioni al di sotto del potere risolutivo della tomografia. "Il magmaper risalire in superficie, non dovrà vincere la resistenza di rocce rigide che lo sovrastano per uno spessore di 10 km, al contrario potrebbe trovare una facile via di risalita lungo i percorsi già occupati da masse a temperature elevata". Aggiunge Luongo, "Questo scenario sarebbe compatibile con un quadro fenomenologico dei precursori meno appariscente di quello atteso".Analizzare il passato può servire allora a immaginare il futuro.

Ed è proprio ciò che ha fatto il vulcanologo statunitense, Dobran, progettando il simulatore vulcanico globale. Si tratta di un modello informatico in grado di ricostruire le passate eruzioni del Vesuvio, per descrivere quelle future. Oltre ai dati storici nel computer vengono inseriti anche quelli sullo stato attuale del vulcano: l’attività sismica più recente, le emissioni di gas, i cambiamenti dei campi magnetici. "Abbiamo cercato di riprodurre al computer l’eruzione del 79. E il simulatore vulcanico globale, dopo aver analizzato i dati, ha disegnato uno scenario infernale: appena 20 secondi dopo l’esplosione il fungo di gas e ceneri incandescenti ha già raggiunto i 3 mila metri di altezza, da dove collassa lungo i fianchi del cono. Un minuto dopo, la valanga ardente si trova già a due chilometri dal cratere. In tre minuti ha già raggiunto Ottaviano, Somma Vesuviana e Boscoreale. In quattro minuti sono spacciate Torre del Greco ed Ercolano. Sessanta secondi dopo è la volta di Torre Annunziata".

Stando a quanto sostenuto quindi da Dobran lo scenario non è del tutto insensato anche se anche se il giorno esatto in cui ciò potrebbe accadere non lo conosce nessuno.

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