Tempo staordinario sui 100 metri per l'atleta.
Golden Gala: Usain Bolt re di Roma, foto




Bolt, Bolt e ancora Bolt: il numero uno dell'atletica mondiale ha stregato di nuovo il numeroso pubblico dell'Olimpico con un eccezionale 9'76 e rilanciato le ambizioni di un secondo oro olimpico a Londra dopo quello di Pechino. Serata grandiosa, festante, con quasi sessantamila persone accorse a gustare un meeting all'altezza delle aspettative, con ben sette primati mondiali stagionali e diverse grandi prestazioni, come quella di Paul Kipsiele Koech (7'54'31 sui 3000 siepi, terza prestazione di sempre), dell'etiope Aregawi (1500 metri in 3'56'54), della kenyana Vivian Cheruiyot (14'35'62 sui 5000) e della neozelandese Adams, che ha lanciato il peso a 21.03. Italia che lascia soddisfatti nelle gare di mezzofondo, dove in tre (Floriani nei 3000 siepi, al personale in 8'22'62, Weissteiner e Romagnolo sui 5000 metri in 15'18'04 e 15'19'78) si sono espressi su tempi inferiori al minimo olimpico A.
"Mi sento molto bene, la mia gara è stata buona e sicuramente rispetto a quella precedente è stata molto meglio", ha detto ai microfoni di Raisport la vittoria nei 100 metri al Golden Gala di Roma. "Mi sento benissimo qui a Roma, mi sono riposato molto, quello che non è successo a Ostrava. Direi che ho fatto una bella gara", ha aggiunto il giamaicano. Poi Bolt esalta il pubblico dell'Olimpico che lo ha ormai adottato: "Ero nervoso, ma il calore di questa gente mi ha dato grande energia. Amo molto Roma".
Non deludono anche Marzia Caravelli (12'96) e Chiara Rosa (18,63), entrambe alla conferma del minimo A olimpico. Un trionfo, un tripudio, un missile sulla pista dell'Olimpico, che da stasera vanta un nuovo primato del Golden Gala, un 9'76 stratosferico che è la nuova miglior prestazione mondiale dell'anno, la decima in assoluto nella caldissima storia dei 100 metri piani maschili, e il miglior viatico che Bolt percorre alla volta di Londra, dove difenderà, da stasera senza i dubbi calatigli addosso dopo la poco brillante prova di Ostrava, il titolo olimpico conquistato a Pechino a tempo di record del mondo.
Bolt è partito discretamente (reazione di 0.152 allo sparo), e ai 30 metri ha messo a punto la miglior accelerazione delle ultime uscite sulla distanza. Poi, è stato il ballo di un giaguaro, inarrestabile e imprendibile, senza storia. Si è ben difeso, ma nessuno avrebbe potuto far nulla contro il Bolt visto stasera, Asafa Powell, secondo in 9'91, mentre il francese Lemaître ha avuto il suo daffare per riprendere il fulmine Kim Collins e precederlo sul traguardo in 10'04 contro 10'05. Per Bolt un giro d'onore felice come non si vedeva da tempo, con la bandiera italiana issata sul suo braccio a ringraziare il pubblico di tanta partecipazione e tanto calore verso il proprio beniamino. Dopo il debutto romano della scorsa stagione (9'91), l'Olimpico la ha fortemente voluto in pista anche quest'anno.
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