Il Sole come in un ritratto di Van Gogh
Le immagini permettono di analizzarne il calore
20 luglio, 16:45
Il Sole come in un dipinto di Van Gogh, con larghi tratti di colore chiaro e di un rosso acceso ''pennellati'' su uno sfondo giallo: è come appare la nostra stella nelle immagini elaborate grazie a una nuova tecnica che permette di analizzarne il calore. Le immagini non hanno, naturalmente, uno scopo estetico bensì scientifico: ogni pixel contiene informazioni molto dettagliate sulla storia di 12 ore di raffreddamento e riscaldamento di un punto particolare del Sole.
Messa a punto da Nicholeen Viall, del Goddard Space Flight Center della Nasa a Greenbelt, la tecnica è descritta sull'Astrophysical Journal.
La storia del calore, spiegano gli esperti, contiene informazioni sui meccanismi che guidano la temperatura e i movimenti dell'atmosfera del sole, ossia la corona. ''Non capiamo perchè la corona sia così calda'' osserva Viall.''La corona - prosegue la ricercatrice - e' circa mille volte più calda rispetto alla superficie del sole, quando ci si aspetterebbe che l'atmosfera sia più fresca perché più lontana dalla superficie solare''.
I ricercatori concordano sul fatto che l'energia dei turbolenti campi magnetici del Sole trasferisca il calore nell'atmosfera, ma i dettagli esatti di tale procedimento non sono chiari. Viall ha messo a punto la tecnica per riuscire a distinguere tra le teorie che descrivono il riscaldamento coronale come un processo uniforme nel tempo, rispetto a quelle per le quali il riscaldamento della corona deriva da nanotempeste che avvengono sulla superficie del Sole.
La tecnica si basa sulle immagini fornite dal Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa che fotografa il Sole in 10 diverse lunghezze d'onda, ciascuna di queste corrispondente a una sola temperatura. Osservando una zona della nostra stella nell'arco di 12 ore in diverse lunghezze d'onda è possibile così avere un'idea dell'andamento delle diverse temperature del Sole nel tempo.
Messa a punto da Nicholeen Viall, del Goddard Space Flight Center della Nasa a Greenbelt, la tecnica è descritta sull'Astrophysical Journal.
La storia del calore, spiegano gli esperti, contiene informazioni sui meccanismi che guidano la temperatura e i movimenti dell'atmosfera del sole, ossia la corona. ''Non capiamo perchè la corona sia così calda'' osserva Viall.''La corona - prosegue la ricercatrice - e' circa mille volte più calda rispetto alla superficie del sole, quando ci si aspetterebbe che l'atmosfera sia più fresca perché più lontana dalla superficie solare''.
I ricercatori concordano sul fatto che l'energia dei turbolenti campi magnetici del Sole trasferisca il calore nell'atmosfera, ma i dettagli esatti di tale procedimento non sono chiari. Viall ha messo a punto la tecnica per riuscire a distinguere tra le teorie che descrivono il riscaldamento coronale come un processo uniforme nel tempo, rispetto a quelle per le quali il riscaldamento della corona deriva da nanotempeste che avvengono sulla superficie del Sole.
La tecnica si basa sulle immagini fornite dal Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa che fotografa il Sole in 10 diverse lunghezze d'onda, ciascuna di queste corrispondente a una sola temperatura. Osservando una zona della nostra stella nell'arco di 12 ore in diverse lunghezze d'onda è possibile così avere un'idea dell'andamento delle diverse temperature del Sole nel tempo.
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