“Da Lontano” di Nino Russo

Il giorno 11 Febbraio presso l’ ANAC, Associazione Nazionale Autori
Cinematografici, il regista Nino Russo ha presentato il suo primo lavoro girato
in età giovanile. Trattasi di un lungometraggio dal titolo “Da Lontano” della
durata di circa un’ora, girato interamente in un paesino del profondo Sud
nell’Alta Valle del Sele, al confine tra l’Irpinia e il Salernitano.
La storia narra di un giovane emigrato a Milano che ritorna nel suo
paese natio unitamente alla giovane moglie per una breve vacanza. Prima di ritornare
a Milano accompagna l’anziana madre a fare un pellegrinaggio in un paese
vicino, dove vi era una santona che prometteva miracoli. Qui si delinea la
cultura contadina del posto. La civiltà contadina ha radici profonde e aveva
una struttura gerarchica e dispotica al vertice della quale il capofamiglia
deteneva ogni potere e a quel potere a nessuno era consentito ribellarsi, anche
se esso si traduceva nell’ingiustizia e nel sopruso. In fondo la cultura contadina, con le sue miserie e le
sue arretratezze, le sue ingiustizie e le sue chiuse gerarchie, è figlia della
cultura occidentale. Certo, la civiltà contadina è la società chiusa dei
padri-padroni e dei figli-servi, delle donne murate in casa ed avvolte nello
“scialle nero” della superstizione. Come dimenticare, però, che questa civiltà
è la genitrice di tutto un filone di pensiero che ha voluto sempre capire i
valori di una società che sembrava pietrificata nel suo cupo isolamento.
Il regista, inoltre, ha messo in risalto un minimo di modernità che
stava prendendo il sopravvento sulle tradizioni locali; infatti si intravedono
alcuni manifesti pubblicitari, la sostituzione di mobili antichi con mobili
moderni di scarso valore e consistenza.
Alla proiezione sono intervenuti diversi volti noti dello spettacolo e
della cultura in genere tra i quali Ugo Gregoretti, Mimmo Liguori e tanti
altri.
Elisabetta Russo
Pubblicato su Omero... :-)
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