domenica 5 agosto 2012

Le figuracce peggiori accadono sempre nei momenti meno opportuni.


 
Il weekend vi seLe vacanze per voi sono ancora lontanissime? Prendetevi una piccola pausa domenica
Spesso le nostre aspettative riguardo un appuntamento sentimentale sono svilite dalla cruda realtà. Vi è mai capitato di trovarvi di fronte qualcuno di completamente diverso da quello che avevate immaginato? Come vi siete comportati?   mbra lontanissimo? Ridiamoci su

In Ungheria carcerati costretti a lavorare per pagarsi detenzione


In Ungheria carcerati costretti a lavorare per pagarsi detenzione

Ong contro il sistema sperimentale: "Sono schiavi"

Nagyfa,  - Questo vecchio edificio nasconde il futuro del sistema carcerario. Almeno come se lo immaginano a Nagyfa, in Ungheria, dove il governo per rimediare al problema della sovraffollamento carcerario fa pagare agli stessi prigionieri le spese di detenzione, impiegandoli nella fattoria gestita dal carcere. In cambio vengono concesse condizioni migliori."Qui abbiamo una sensazione di libertà che difficilmente c'è nelle altre prigioni più chiuse e con una disciplina più rigida. Lì ci si sente isolati dal mondo, qui si ha l'impressione di vivere nella società normale".Al programma sperimentale partecipano 60 detenuti, tutti condannati a pene fra i 3 e i 6 mesi."Lo scopo è far sì che rimborsino le spese della loro detenzione, producendo beni e persino profitti" spiega il portavoce della prigione, Zsolt Balogh.Proprio per aumentare i profitti la prigione ha cominciato ad affittare i suoi locali alle imprese, che così hanno a disposizione dipendenti ad 80 euro al mese, molto meno del salario minimo previsto in Ungheria comunque già di per sé molto basso, intorno ai 300 euro. Contro questo sistema si sono scagliate Ong come "Il comitato di Helsinki"."L'obiettivo principale della detenzione non è fare profitti sulle spalle dei detenuti - dice Balazs Toth - lo scopo è reintegrare nella società non farne degli schiavi moderni".(Immagini Afp)

Argentina, l'arte per ridare alla follia un posto nella società


Argentina, l'arte per ridare alla follia un posto nella società

Negli asili psichiatrici i laboratori del Fronte degli artisti

Buenos Aires  Un ambiente circense decisamente insolito. I partecipanti sono i pazienti del Borda di Buenos Aires, il principale ospedale psichiatrico argentino. Qui il Fronte degli artisti organizza dei laboratori per favorire l'integrazione dei malati mentali nella società. Laboratori che spaziano anche in ambito teatrale, fotografico o musicale, per portare in luce il potenziale dei ricoverati. Alberto Sava, direttore e fondatore dell'organizzazione, spiega così l'iniziativa che si pone l'obiettivo di chiudere gli asili psichiatrici per integrare i pazienti nella società:"Dopo anni di ricovero, si perdono desideri, passioni e volontà, si finisce spezzati. Lo ripetono gli stessi malati: 'Siamo diventati un oggetto, una piastrella in più dell'ospedale'. L'arte che proponiamo cerca di restituirgli un'identità sia come paziente, sia come persona".Nel grigiore delle strutture ospedaliere, il Fronte degli artisti è un'isola di colori che organizza ogni pomeriggio, anche la domenica, dei laboratori condotti da un'artista e uno psicologo. Racconta Patricio Murua, un ex paziente del Borda e ora membro dell'organizzazione di supporto e solidarietà :"Ho scoperto un'altra realtà, la sintesi di quanto stavo cercando da molto tempo".In Argentina sono ricoverati 22mila pazienti psichiatrici in strutture simili al Borda. E per loro il Fronte degli artisti continua battersi con le metodologie terapeutiche dell'arte per restituire alla follia un posto nella società.(Immagini AFP)

"Adventure Race": in barca a vela attraverso il Mare Artico


"Adventure Race": in barca a vela attraverso il Mare Artico

Nell'estremo nord la nuova frontiera del turismo internazionale

Milano, - L'Artico sta diventando la nuova frontiera del turismo internazionale. Grazie anche alla regata "Adventure Race", articolata in due parti. La prima tappa, tre settimane da San Pietroburgo ad Arkhangelsk, è una crociera insieme ad altre barche, una scusa per un viaggio di piacere in luoghi della Russia settentrionale che in pochi hanno avuto occasione di visitare. La seconda parte rientra nell'esperienza dell'estremo e solo gli equipaggi più preparati e qualificati possono inoltrarsi nella rotta che culmina all'80° parallelo nella Terra di Francesco Giuseppe, dopo una sosta alla storica stazione meteo di Tikhaya Bay.Al primo tratto, nell'edizione 2012 hanno partecipato 8 barche a vela, russe, tedesche, finlandesi, polacche e norvegesi. Alla seconda hanno avuto il permesso di partecipare solo lo sloop russo "Petr I" e il Finish Lena. Una promozione straordinaria per le terre estreme e affascinanti dell'Artico, come spiega il capitano del "Petr I", Danil Gavrilov:"La regata è stata organizzata per promuovere il turismo artico in Russia. Sino al maggio di quest'anno, le barche straniere dovevano ottenere un permesso speciale dal vertice del governo per potere accedere a queste acque. Oggi tutte le nazioni sono ammesse, anche se il meccanismo non è ancora perfettamente oliato. Questa è la seconda edizione dell'anno dell'Adventure Race e possiamo garantire che si può fare per davvero".E ora sono in molti pronti a scommettere che veleggiare in queste regioni dall'accesso una volta impossibile diventerà il prossimo hot spot per gli appassionati di vela da tutto il mondo.

Claude and Me.... ;-)

Photo: Jen from Ball Park Music getting ready for Splendour in the Grass - wearing Tequila Paradise Leggings. 

Available online: http://www.claudeandme.com/collections/garden-party/fish-194.html

http://instagram.com/p/NpQOnDhDUx/Jen from Ball Park Music rocking out at Splendour in the Grass!
Emma Louise at Splendour in the Grass, wearing the Tequila Paradise Leggings! 

Giulio Andreotti ricoverato al Gemelli per accertamenti


Giulio Andreotti ricoverato al Gemelli per accertamenti

Aritmia regredita spontaneamente. Condizioni generali soddisfacenti, resta in osservazione

TMNews CNN
Roma, 4 ago.  - Giulio Andreotti è stato ricoverato al Gemelli per accertamenti. E' quanto comunica lo stesso ospedale. Il senatore a vita Andreotti intorno alle 20 è stato ricoverato presso il DEA del Policlinico universitario A. Gemelli per accertamenti in merito a una aritmia, che è regredita spontaneamente.

Il senatore rimane in osservazione presso l'ospedale. Le condizioni generali al momento appaiono soddisfacenti.

Oro da record per Jessica Rossi: penso ai terremotati in Emilia


Oro da record per Jessica Rossi: penso ai terremotati in Emilia

La ventenne trionfa nel tiro a volo con il punteggio di 99/100, nuovo primato al mondo. E Pistorius entra nella storia dei Giochi

TMNews CNN
Roma, 4 ago. - "Ho pensato ai terremotati dell'Emilia. Ho pensato tanto a questo giorno e mi ha aiutato ad andare avanti tranquilla". Queste le prime parole di Jessica Rossi, la 20enne di Crevalcore che ha vinto (anzi, stravinto) la medaglia d'oro nel trap femminile di tiro a volo. Il suo punteggio, 99/100, rappresenta il nuovo record del mondo: in pratica, su cento tiri, la Rossi ne ha sbagliato solo uno: "Il piattello mancato? Ho riso, mi è venuto da ridere", rivela ai microfoni della Rai.

"Grazie ai miei genitori - aggiunge Rossi a Sky - e a tutti quelli che mi hanno sostenuto per vincere questa medaglia. L'avevo preparata dall'inizio alla fine e non ho lasciato andare via mai una fucilata. Tutte le sere mi addormentavo con il pensiero di andare via con l'oro al collo, non sono contenta, di più. Il nostro non è uno sport minore, noi portiamo le medaglie e siamo grandi". Una giornata costellata di tanti primati. Perché oggi queste Olimpiadi di Londra 2012 hanno vissuto un momento che entrerà nella storia dei Giochi. Oscar Pistorius, il 25enne atleta sudafricano che corre con due protesi agli arti inferiori, ha festeggiato il suo debutto assoluto in una gara olimpica contro atleti normodotati.

E il suo esordio nei 400 metri è stato decisamente incoraggiante: Pistorius ha chiuso la sua batteria al secondo posto dietro al dominicano Luguelin Santos fermando il cronometro sul 45"44, un tempo che rappresenta il suo primato stagionale e, soprattutto, gli consente di qualificarsi alla semifinale in programma domani sera.

Pistorius, visibilmente emozionato al termine della batteria, ha impressionato per la sicurezza e la disinvoltura con cui ha affrontato la prova: il sudafricano, quando si è reso conto di avere ipotecato la qualificazione, ha persino rallentato negli ultimi metri.